sabato 24 agosto 2013

Via col Teide

Tra poco è un anno che col bastone e gli scarponi peregriniamo sullo stesso sentiero.
Io che canto, tu che osservi. Io che mi fermo in continuazione ascoltando le voci degli alberi.

- Hai ragione.
- Hai ragione: finché non ci perdiamo di vista, la strada è quella giusta.



Eppure ogni tanto ti senti solo. Come quel piccolo ciuffo che cresce sulla roccia. Oggi c'è, domani chissà.

Nella nostra montagna si sale, si sale, si sale. I colori cambiano ogni chilometro ma i piedi rimangono sempre gli stessi; e forse anche le mani che si tengono sudate, che si aggrappano sospirando.

Uno vorrebbe tenere tutto sotto controllo. Ma Uno non ha fatto i conti con il vulcano.


L'estate calda della malinconia; ma anche l'estate della follia danzante.
Me lo ricorderò. Mi piace tanto danzare.

I colori di questo ultimo viaggio ce li gustiamo poco a poco di nuovo.


Il preferito è l'azzuro. L'azzurro che conti sulle dita perché significa "tre volte cielo".


I pini sembravano fatti di smeraldo: Miyazaki ci ha aiutato ancora un'altra volta.

Giro lo sguardo e mi sembra il dorso di un animale. Uno spirito del deserto.


Ci stavamo gustando il sole senza capire che pure le nuvole sono belle. Belle, belle, belle... bianche e soffici limano gli spigoli dell'incomprensione.


E senza che te ne accorgi tutto è tornato verde. E spunta pure qualche fiorellino, decoro ideale per una giornata semplice. 


Mi piace il silenzio delle foto.
Non mi piace il silenzio fra me e te.


Vorrei un muro che si trasformi nella traccia fiorita di un cammino da compiere insieme.



Teide - Agosto 2013
Le pietre di questa strada aumentano e a volte fanno male i piedi.

Bisogna essere eroi per non scomparire nella stanchezza.
Solo l'amore ci rende eroi; solo la follia ci salva.

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