domenica 1 dicembre 2013

L'arte non è di chi la crea ma di chi la riesce a comprendere (oppure senza saperlo la vive)

Ok, il titolo è un po' sempliciotto ma è quello che mi è venuto in mente vedendo le foto "ambientate" delle opere di Seth Globpeynter. Ora mi spiego.

Seth Globpeynter è uno street artist a metà fra Banksy e le illustrazioni dei libri di fiabe, però quello che caratterizza le foto delle sue creazioni (strepitose) è la presenza armonica, coordinata, di una o più persone. Insomma, l'opera d'arte non vive da sola. Perché non ha senso che viva da sola, acquisisce significato solo nel momento in cui c'è qualcuno che la vive e ne condivide l'emozione.

Questo artista mi ha fatto capire, ancora una volta, che devo imparare a spogliarmi più facilmente di ciò che per errore considero mio, considero mia proprietà soltanto per averlo creato (e poi sono stata veramente io a crearlo oppure è un'illusione? Qui ci vorrebbe Borges).



Quello che facciamo non avrebbe senso senza nessuno che è in grado di apprezzarlo e usarlo. Cercherò di lottare di più e con più forza contro questa epoca individualista e accumulatrice che ci insegna a tenerci stretti vestiti e pensieri come se senza, noi, non fossimo più nulla (e invece siamo o almeno dovremmo essere capaci di esserlo).















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