sabato 11 gennaio 2014

Bologna Rewind 2013: le foto di un anno pedalando in giro per la città

Un anno a Bologna con l'iPhone in mano e tanta voglia di scoprire dettagli, stranezze e bellezze della mia città. Di imparare qualcosa su questa città che amorevolmente mi ha adottata.

Insomma che avessi scambiato questo blog per un quaderno di appunti ed un album fotografico si sapeva. Ma che riuscissi a fare una selezione tra la miriade di foto scattate in questo 2013 a Bologna non c’avrei mai creduto. Ardua impresa che però mi dà tanta soddisfazione soprattutto perché se questi sono i luoghi, i dettagli e le storie che ho incontrato nel 2013, fremo al pensiero di quelli che mi attenderanno nel 2014!

Così è Bologna come la vedo io: a metà tra un quadro ed una fiaba.
Porta San Vitale. Un posto in cui passo spesso, una delle tante fessure dell'anello che circonda la città.

Ogni tanto scopri una nuova torre in fondo ad una strada costellata di portici.

Via Piella o giù di lì, vicino alla piccola Venezia bolognese. 



Il più classico degli scatti bolognesi. Siamo simboli, no?
Giochi di ombre e musica in piazza del Nettuno.

Via degli Orefici, punto di congiunzione tra Piazza Maggiore e la zona dei mercati della frutta, della carne e del pesce. Tra le zone più belle della città, sia di giorno che di sera.

Via degli Orefici, vicino via delle Pescherie Vecchie.

La piazza con vista sulla torre Accursi, detta Torre dell'Orologio.
Non ci facciamo mancare nulla.

La piccola Venezia bolognese, in via Piella.

C'era la neve in via Zamboni.

Le biciclette sembrano una cornice, una collana tutta per le torri.
Via De Pepoli, la mia stradina preferita. 
 Via De Pepoli collega via Castiglione a Piazza Maggiore e per i turisti ritrovarcisi per caso, è una vera fortuna.

Sempre via De Pepoli: indizi di un mondo che non c'è più.

Via De Pepoli: curve, riflessi, disegni del passato che si integrano con oggetti del presente.

La lap dance. Sempre Via De Pepoli.
 Qui siamo in Estate ed il portico ombroso è una benedizione.

La Chiesa di Santa Lucia vista dai portici di via Castiglione. 

Le tracce di Clet Abraham a Bologna ti fanno svegliare in una città che non è mai scontata, non è mai uguale ma soprattutto non si svuota, non si spegne. Ogni giorno è più viva e più bella che mai e presente e passato convivono con allegria e rispetto.

Street Art by Clet Abraham in via Castellata.

I colori di Bologna: l'arancione sbiadito, il rossastro mattone e lo scrostato a mattoncini.
Bologna ti sorride.
Qui siamo in via Zamboni, nei pressi del 38, facoltà di Lettere e Filosofia.
C'è chi vuole vendere castagne e chi invece ti regala poesie.
La convivenza è un valore e la bellezza non vive solo nell'armonia, ma anche nel contrasto.

Il sacro e il profano in via Zamboni.
Non una torre ma un torresotto, un luogo pieno di storie e qualcuna è anche mia.

Il torresotto di via San Vitale.
Una delle torri più suggestive e tenute bene, altissima e decorata. Le due finestrelle le donano un'aria fiabesca.
Torre dei Prendiparte.
Quasi tutte le torri di Bologna (le oltre 20 torri superstiti) sono rivestite alla base da una pietra chiamata Selenite che al sole crea un bellissimo riflesso facendo brillare la pianta della torre.


Palazzo della Mercanzia e di fianco un bellissimo palazzo che conserva i portici in legno.

Il Palazzo della Mercanzia, anche detto Loggia dei Mercanti o Palazzo del Carrobbio.


Bologna in fermento durante il fine settimana, quando il centro storico viene chiuso al traffico e si popola di arte, musica e profumi.

La torre degli Asinelli da via Rizzoli.
E poi camminando, ti puoi ritrovare sotto un portico affrescato ed è subito un tuffo in un passato che puoi dipingere come vuoi tu.



Insegne da scoprire piano piano. Pianissimo (io c'ho messo quasi 8 anni!).

Zona Pescherie Vecchie.

Questo è un particolare che mi sta molto a cuore: è difficile trovare portici di legno ma è ancor più difficile trovare portici di legno decorati.

Tra il ghetto ebraico e via Rizzoli, una traversa di via Oberdan.

Tra stemmi, bandiere e muri scrostati.

Zona Pescherie Vecchie.
Per ingannare i mariti e fare bella figura!



Uno dei miei primi amori. Una piccola costruzione che conserva intatta tutta la propria personalità. Via Begatto è una traversa di via San Vitale, vale davvero la pena di passarci e proseguire poi nella viuzza che porta in strada Maggiore, dove ci sono tante altre piccole preziosità.

Ex orfanotrofio San Leonardo in via Begatto

Ex orfanotrofio San Leonardo in via Begatto

Tra i vicoletti intorno a via Begatto, tra strada Maggiore e via San Vitale.

La mia balconata preferita in Strada Maggiore


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